Si può falsificare un bitcoin?

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Qualche giorno fa, mentre cercavo di spiegare in termini semplici a un gruppo di amici cosa fosse il bitcoin e con quale scopo fosse stato inventato, il mio amico Javier, dopo avergli detto che BTC è considerato l’oro digitale delle criptovalute, mi chiese se allora si può falsificare un bitcoin.

Devo dire che rimasi di stucco visto che, nonostante gli ultimi anni spesi a studiare e documentarmi sulla materia, non mi ero mai soffermata su una questione tanto curiosa e importante.

Ecco perchè oggi voglio dedicare al mio amico Javier un articolo con la risposta.

Si può falsificare un bitcoin come l’oro e il denaro fiat?

Wuhan, la cittá Cinese divenuta famosa per essere il centro di propagazione del coronavirus, è stata ancora una volta l’epicentro di un altro disastro: oltre 80 tonnellate di oro promesse a garanzia di un prestito sono adesso indagate per contraffazione.

Se dovesse venire confermata, la frode ammonterebbe a 4 miliardi di dollari. Questo dimostra che l’oro, che è un bene scarso, può essere contraffatto.

Ecco perché ci chiediamo se quello che viene oggi considerato come l’oro digitale per eccellenza, il bitcoin, può essere contraffatto.

Probabilmente ora mi chiederesti perchè dovrei pensare che una criptovaluta possa essere contraffatta.

Partiamo dal principio che stiamo parlando di una moneta e le monete possono essere contraffatte. Però, chiaro, non stiamo parlando di biglietti fisici ma di monete virtuali.

E, se ci pensi bene, in un ambiente digitale tutto può essere immediatamente copiato o crackato. Lo stesso avviene con copie piratate di film, musica, libri, ecc.

Quindi, se una valuta fisica può essere contraffatta e file digitali possono essere copiati, anche le criptovalute sono suscettibili di contraffazione.

Al di là della premessa, e nonostante abbiamo ricordato che anche nel mondo virtuale tutto può essere copiato facilmente, non si pu`fare lo stesso con un bitcoin. Detto in soldoni, non possono esserci “falsi bitcoin”.

Come funziona la tecnologia Blockchain

Per spiegarti perchè non possono esserci bitcoin falsi, partiamo prima da una semplice e veloce spiegazione su che cos’è la Blockchain.

Per registrare qualsiasi transazione, il bitcoin e le altre criptovalute si basano sulla tecnologia Blockchain, una specie di libro mastro o registro elettronico che ha le seguenti caratteristiche: è pubblico, globale, unico, permanente e distribuito.

Le transazioni vengono infatti raggruppate in blocchi  e la blockchain contiene l’elenco dei blocchi che sono già stati convalidati. Ogni blocco è legato al suo predecessore in modo cronologico e sequenziale fino ad arrivare al primo blocco, chiamato blocco genesi.

Dunque la Blockchain è una sorta di enorme database che contiene l’intero record delle transazioni in forma crittografata.

SE DESIDERI APPROFONDIRE L’ARGOMENTO TI CONSIGLIAMO DI LEGGERE IL TUTORIAL CHE TI SPIEGA COS’È LA BLOCKCHAIN E COME FUNZIONA.

La blockchain, come accennato, è condivisa, perché è duplicata su tutti i computer appartenenti alla rete, chiamati nodi, e che eseguono il programma per la criptovaluta in questione.

Il database della blockchain è pubblico, perché chiunque può consultare in qualsiasi momento una transazione in criptovalute, il suo importo e gli indirizzi utilizzati in questa transazione.

Migliaia di miners o nodi (computer) appartenenti alla rete Bitcoin elaborano transazioni. Questi miners verificano anche il lavoro di altri minatori che hanno precedentemente elaborato altre transazioni. Quando le transazioni sono convalidate in modo collettivo e coordinato dai miners, il livello di affidabilità è estremamente alto e si parla di “fiducia decentralizzata perché la fiducia è distribuita tra tutti i nodi della rete.

In questo modo, ad esempio, si può verificare che le precedenti voci della catena non contengano questa transazione, il che indicherebbe una duplicazione o un’operazione fraudolenta.

Ad esempio, se un agente cerca di spendere o utilizzare bitcoin contraffatti o che non gli appartengono, queste verifiche all’interno della blockchain lo rileverebbero.

Falsificare un bitcoin: l’importanza del decentramento

Bitcoin, come altre criptovalute, offre un livello di sicurezza molto elevato grazie alla suo algoritmo di ‘consenso distribuito, all’interno del quale vengono costantemente distribuite e valutate più copie di un registro per evitare frodi ed errori.

Ad esempio, se qualcuno desidera distruggere un database centralizzato, come un database aziendale, gli basterà attaccare solo un numero limitato di server.

Al contrario, se qualcuno volesse distruggere completamente la blockchain, dovrebbe essere in grado di accedere a tutti i computer della rete distribuiti in tutto il pianeta e cancellarne la copia locale, il che è impossibile.

La catena di blocchi è quindi il modo in cui Bitcoin può essere decentralizzato a differenza di una banca tradizionale.

Come accennato in precedenza, la rete Bitcoin è costruita da coloro che sono collegati ad essa:

  • nodi o miners che con le loro potenti apparecchiature lavorano per verificare e approvare le operazioni;
  • gli utenti che utilizzano portafogli di nodi completi sui loro computer;
  • gli utenti che hanno semplici portafogli su telefoni cellulari o piattaforme digitali.

Quando si verifica un’operazione per trasferire bitcoin dall’utente A all’utente B, i dati vengono inviati alla blockchain. Negli archivi della rete risulterà che l’utente A, in un certo wallet digitale, possiede un certo numero di bitcoin.

 

Ogni partecipante della rete diventa un nodo e  ci deve essere sempre un consenso affinché ogni operazione venga riconosciuta come unica.

La blockchain inoltre è mantenuta in costante sincronizzazione, perché viene aggiornata ad ogni operazione. Questo significa che le informazioni sono sempre le stesse per tutti, quindi è impossibile falsificare un bitcoin, perché l’intera rete dovrebbe essere ingannata e i dati crittografati nella “blockchain” dovrebbero essere alterati.

Un hacker dovrebbe controllare il 51% dell’intera rete per falsificare o manipolare in modo fraudolento un bitcoin, ma per questo richiede di investire enormi quantità di denaro, per controllare più della metà del potere.

Inoltre, se qualcuno riuscisse a controllare il 51% della rete, si verrebbe a sapere immediatamente e, come conseguenza, tutti gli utenti di Bitcoin lascerebbero la rete, perché smetterebbe di essere decentralizzata e bitcoin non avrebbe più il valore che ha attualmente.

 

Possiamo dunque concludere che:

  • A differenza del denaro fiat, non è possibile falsificare bitcoin a causa delle caratteristiche del suo protocollo, che impediscono a una persona di eseguire un attacco noto come doppia spesa o attacco del 51%, un’operazione fraudolenta in cui un utente cerca di generare due o più transazioni dalla stessa operazione. E nella remota possibilità in cui avvenisse un attacco della rete, questo sarebbe noto a tutti i nodi e finirebbe per diventare una frode, rendendo vulnerabile la rete stessa.
  • Una possibile contraffazione di un Bitcoin avverrebbe se un contraffattore controllasse la maggior parte della potenza della CPU dell’intera rete Bitcoin, il che significa che un utente dovrebbe avere una potenza pari a milioni di computer, cosa praticamente impossibile.
  • Nella tecnologia delle criptovalute, dunque, la sicurezza sta nella crittografia e nel controllo della chiave privata, che permette di firmare le operazioni che si effettuano nella rete interconnessa. Nel caso della moneta legale, per evitare contraffazioni, l’autorità monetaria deve migliorare costantemente la tecnologia della carta, le tecniche di stampa o i contrassegni di sicurezza.

Dunque, rispondendo alla domanda del mio amico Javier, la decentralizzazione, la verifica delle transazioni e il consenso sono tutti meccanismi che permettono ad ogni transazione con bitcoin registrati sulla blockchain di essere unica e irripetibile, al punto che la contraffazione di bitcoin è impossibile.


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